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Elisabetta Zanatta si avvale della materia ritenendola motrice essenziale di un’arte concreta nelle sue esplosioni. E’ la materia che porta con sé il tangibile ed il vissuto, detentrice di coerenze e consistenze, di profumi ed intensità, e il colore l’accarezza dolcemente scontrandosi con essa, invadendone gli spazi e fondendone la pregnanza. La ricerca di un equilibrio nel caos la porta ad incontrarsi-scontrarsi con la materia ottenendo un risultato intrigante che si esemplifica e concretizza in una metamorfosi continua e palese. E’ tangibile la tensione che nelle sue opere lega l’ordine e il caos che apparentemente invade opere dure nella realizzazione e di forte impatto allo sguardo dell’osservatore.
Graniture lignee che si colmano di colla e cemento, si accrescono di violenti cariche e propongono l’impensato. Le tavole rudi sono il percorso da segnare nelle estensioni perfettamente tracciate, definite in cui ciascun colore è se stesso, puro, senza influenza alcuna in un proporzione cromatica accurata. Una pittura materica che si snoda tra forme concentriche e stilizzate, ben distinte, precise, volutamente espressive di una continua ricerca ed emblema di un’indagine scrupolosa. Uno scritto artistico fatto di tonalità calde e appassionate: sono rossi a distinguere una carica emotiva incontenibile e personalissima, blu a ricercare armonia e pacatezza, bianchi a parlare di purezza e splendore.
Lo sguardo si posa sui lavori, ne segue le intricate vie e si lascia catturare dall’apparente magma.
Francesca Mazzarelli – Ufficio Stampa Centro Culturale Zero-Uno



Artista Trevisana dalle attente tematiche contemporaneee, affida ai materiali edili come la malta, la ghiaia l'importante compito di vestire e sviluppare le sue composizioni informali ed astratte, delineandone percorsi di ricerca tattile e visiva, una terza dimensione dalle caratteristiche immediate e data dai colori sempre di forte emotività e sospirata introspezione liberatoria che fanno dei lavori di Elisabetta uno specchio motivato a ripercorrere i sentieri della ricerca artistica più radicale e necessaria alla vita creativa di ogni artista.
Ufficio Stampa Officine Artistiche


>In una materia che sentenzia, non muta, non nascosta nella sua natura e presenza, l'espressione segue vie divaricate.
La sabbia che sempre si piega al vento, ora lo contrasta; si agglutina in isole, arcipelaghi e cieli spiraliformi. Dune eternate nella loro forma dalla volontà della frase artistica.
Così, la calibrata mano, qual quella d'un monaco intento a fragile mandala, spiega, nell'abbraccio del colore, carte barometriche e termografie dello stato e della ricerca interiore. Pazienza e minuzia: dove si scorge magmatico caos vi è invece perizia d'una lingua ctonia, temperata e ben calibrata alle esigenze dell'arte d'Elisabetta.
Gianluca Barp – Scrittore



Le opere di Elisabetta Zanatta hanno titoli come "Ricerca in rosso", "Esplosione in giallo", "Chiusura in blu". Ossessive spirali di colore che vanno esplodendo in vortici cosmici. Colori primari, saturi. Restii a mischiarsi.
Solidificati in un colloso impasto di malta, ghiaino e pigmenti, i colori non si fondono ma si urtano tra loro, insediandosi in distinte aree di preminenza. Nel peculiare incedere pittorico, prendono corpo grumi di rosso, di giallo e di blu che s’impiantano nello spazio di lavoro, come isole rocciose. Il gesto artistico è sorprendentemente tattile, un' esorcismo che scarica paure e ricerca armonie, definisce il proprio territorio come spazio estetico liberato, trasformando la superficie lignea in riquadro materico purificato.
Sono opere la cui valenza segnaletica evidenza una sovraccarica emotiva, espansione energetica di sé che avviluppa anche chi guarda.
Fabio Alessio - Scrittore